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Come prima escursione di autunno abbiamo pensato di fare l’altopiano della Greina (2379 m).
La via della Greina era un passaggio antichissimo utilizzato per attraversare le Alpi. Il passo era già conosciuto nel 20 dopo Cristo. Nel Medioevo il territorio apparteneva alle comunità valligiane del Capitolo del Duomo di Milano. Nel 1494 il passo della Greina, che collegava Olivone con la Lumnezia, era limitato ai bisogni locali, e veniva usato dagli abitanti della valle, che superando le insidie delle gole del Sosto e quelle del Reno di Somvix a causa della mancanza di ponti, portavano il bestiame sull’alpe di Diesrut attraversando l’omonimo passo. Il confine territoriale tra il Ticino e i Grigioni fu stabilito dal colonnello Siegfried solo nel 1858.
Pensiamo di utilizzare l’ultima corsa delle Autolinee Bleniesi (fanno servizio tutti i giorni dalla fine di giugno alla fine di agosto e, solo di sabato e domenica, nel mese di settembre) con partenza da Ghirone-Aquilesco ed arrivo al Pian Geirett, e ritorno dalla Diga di Luzzone a Ghirone-Aquilesco.
Partiamo da Ponte Tresa (VA) alle h 6:15, attraversiamo la Val di Blenio e alle h 8:00 siamo al parcheggio. Prendiamo il bus delle h 8:33 ed in breve siamo al Pian Geirett (2012 m) da dove parte l’escursione di oggi. Dopo qualche foto sul Piano, imbocchiamo il sentiero che, girando largo sul lato sinistro, attraversa il ruscello di Medel per poi salire in maniera ripida fino al Rifugio Scaletta (2205 m). Non ci fermiamo al rifugio e, proseguendo su una sassaia, arriviamo al Passo della Greina (2379 m). Da qui parte un’ immensa valle che, sospesa ad un'altezza media di 2200 m, forma un meraviglioso altopiano che si estende per 6 km in un paesaggio unico sulle Alpi. La sua varietà di biotopi è del tutto straordinaria, e per la sua quota media di 2200 metri è chiamato anche “l’Himalaya della Svizzera”. Idrologicamente la Greina è uno spartiacque molto importante: dalle numerose sorgenti che vi sgorgano, hanno origine il Reno di Somvix, che scende verso il Mare del Nord, ed il Ri di Motterascio e il Brenno, che scendono verso il Mediterraneo. Tanti sono i ruscelli che scorrono liberi sul piano formando stagni e paludi e dando vita ad una vera e propria tundra con anse, spiagge colorate e bizzarre formazioni rocciose. Iscritto nell'Inventario Federale dei paesaggi, siti e monumenti d'importanza nazionale, si estende in tre direzioni: a est il "Plaun la Greina", a sud "l’alpe di Motterascio" e ad ovest il "Piano della Greina".
Attraversiamo la valle delimitata da dolci colline, creste frastagliate, ghiacciai e nere montagne detritiche. Il sentiero segue l’andamento del fiume, che col suo colore cangiante scorre sinuoso nella valle tra banchi di ghiaia, pascoli e isolotti acquitrinosi. In nessun altro luogo del Ticino si incontrano così tanti tipi diversi di roccia e un ruscello alpino può diramarsi liberamente per una valle così grande. Arriviamo al centro della Greina, dove su un enorme masso è stata installata una piccola croce in ferro battuto: il "Crap la Crusc" (2266 m). Da qui si gode di una vista eccezionale sull’intero altopiano. Insieme “all’Arco della Greina” (un arco naturale di 40 metri formatosi dall’erosione della roccia calcarea) è il punto piu’ fotografato e ammirato di tutto il piano. Ci fermiamo per qualche foto e riprendiamo il cammino. La valle è rotta da uno strapiombo che si supera con l’aiuto di una scaletta, scesa la quale si arriva alla Capanna Motterascio (2172 m). Superiamo la Capanna e, trovato un posto idoneo, ci fermiamo a mangiare. Dopo la pausa ci rimettiamo in marcia, e, percorrendo il sentiero che ora si abbassa notevolmente, arriviamo al Lago di Luzzone (1592 m) e quindi al parcheggio del bus. Abbiamo ancora il tempo di prepararci un caffè e scambiare due chiacchiere con altri escursionisti prima che il bus faccia capolino dal tunnel. Alle h 16:45 siamo alla macchina.
L’altopiano della Greina, nonostante sia diventato un luogo di evasione di massa, conserva tutto il suo fascino e l’escursione è stata veramente interessante. |
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